Escursione del 17 luglio 2025 Gs Marinelli
Il Monte Mincucco ha una sommità tondeggiante ed è tutto coperto da una verde prateria di erba e di bassi cespugli di mirtilli; tuttavia, segna la bella quota di mt.2001.
Partendo dalla diga di Valmora è tutto un distendersi, verso l’alto, di malghe che in questa stagione sono frequentate da grosse mandrie di mucche. I mandriani sono impegnati nella conduzione degli animali e nell’attività casearia.
Siamo vicinissimi al confine con la Valtellina e questi luoghi sono compresi nel territorio di produzione del pregiato formaggio “bitto”.

L’occasione per questa escursione ci viene offerta dagli amici Elisabetta e Gianmario che a Caprile Inferiore hanno la casa di montagna e che nel pomeriggio, a fine cammino, ci ospiteranno per una bella merenda.
Partendo da Caprile c’è un sentiero diretto che sale alla nostra montagna ma noi oggi lo useremo per la discesa.
Nell’andata abbiamo seguito un tracciato più comodo e panoramico: prima la storica Via Mercatorum salendo lungo la Valmoresca e poi, alla diga di Valmora, abbiamo deviato sulla sinistra seguendo un sentiero ben tracciato e, con molta facilità, anche se non in breve tempo perchè da qui la strada è più lunga, siamo giunti sulla vetta.
Lassù, al cospetto del Passo di Ca’ San Marco e delle bellissime Alpi, siamo stati investiti da un freddo vento che abbiamo in parte evitato riscendendo presto in basso, cominciando la discesa verso la valle.
Non prima, però, di aver raggiuto lo sperone, a picco sulla Valmoresca, sul quale è situata una grossa croce visibile fin da Caprile.

Per un tratto qui abbiamo avuto il piacere, e la preoccupazione per qualcuno, di arrancare su qualche roccetta.
La mulattiera per la discesa è costituita, all’inizio, da un vecchio sentiero intagliato nelle scoscese pendici, insicuro soprattutto perchè ora è poco frequentato, come dimostra lo stato di abbandono in cui si trovano le baite che lo fiancheggiano. Acqua, erba e cespugli sovente sono di intralcio.
Ombreggiato e più accessibile è, invece, il lungo tratto finale, segnato a tornanti nella fitta pineta,
paradiso dei cercatori di funghi.
La conclusione, alla tavola imbandita nel cortile dell’antico borgo di Caprile inferiore, è stata quanto di meglio poteva desiderare un gruppo di escursionisti accaldati ed affaticati dopo un’intera mattinata di cammino. Pane, formaggio, birra, spumante, torta e anguria, non consumati in perfetti tempi gourmet ma secondo la “voglia” di ciascuno, ci hanno deliziato, propedeutici ad un soddisfatto rientro a casa.
Rosanna – GS Marinelli


